Il sacrificio degli agnelli a Pasqua
Sacrificio pasquale tutti colpevoli
La vendita di agnello in Italia è in calo del 40 per cento. Fa orrore pensare al rimanente 60 per cento che verrà massacrato senza pietà. Tra l’altro i numeri parlano chiaro, questo massacro non si affianca alla richiesta di mercato.
Siamo scesi dai circa 7 milioni di chili degli scorsi anni, a circa 4,5 milioni, numeri che fanno comunque accapponare la pelle. Nonostante questa decrescita per Pasqua si prevede che comunque saranno macellati oltre 900.000 capi di agnello. Per arrivare a dopo Pasqua ad avere un invenduto enorme. Un massacro senza alcun senso logico.
La responsabilità del mercato e del Governo
Il mercato è colpevole per le logiche di profitto, più produci e meno costa. La pietà non può far parte di chi pensa ai profitti, uccidere per soldi è un “mestiere” antico, un po come quello delle prostitute e dei ladri.
Il Governo non legifera contro il consumo eccessivo della carne, sempre per logiche di mercato, favorendo i produttori. Pur sapendo che la carne è nociva.
Provate a pensare ai medici e nutrizionisti che dichiarano: “la carne non più di due volte a settimana”, sta a significare che non è un alimento SANO ! altrimenti direbbero come per frutta e verdura: “tutti i giorni in quantitativi a piacere” !
La Chiesa e Papa Francesco
La Chiesa, colpevole di non dire apertamente che il sacrificio pasquale è una metafora. Gesù il Cristo difendeva gli animali e non li uccideva. Lo stesso Papa Francesco dice: “Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone.” eppure non dichiara apertamente che la strage di agnelli a Pasqua è un olocausto infame.