Il latte e la vitamina B12
La biologia ci dice che il latte non è un alimento adatto all’uomo
Da un punto di vista etico e salutare il latte vaccino, ma anche altri tipi di latte; quello di capra piuttosto che di asina ecc.. sono da mettere al bando, vediamo perchè:
In natura il latte è prodotto dalla mucca per nutrire il vitellino. Quindi, si può dire che l’umano lo ruba al vitellino. Inoltre, le condizioni di vita di una mucca negli allevamenti intensivi o estensivi, sono drammaticamente crudeli.
L’essere umano perde la capacita’ di digerire il latte materno qualche anno dopo lo svezzamento, diventando secondo natura intollerante al lattosio. Solo grazie a una mutazione genetica, alcuni individui mantengono la capacita’ di digerirlo e possono continuare ad assumerlo senza conseguenze a breve termine sulla salute. Mentre rimangono a rischio di quelle a lungo termine.
La differenza tra latte umano e vaccino
E’ differente la composizione, il latte umano ha una quantità di proteine inferiore. La concentrazione delle proteine del latte di una data specie è in funzione della velocità di accrescimento del lattante. Chiaramente l’essere umano ha un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello del vitellino. Il latte vaccino per l’uomo è pertanto un “alimento iperproteico“.
La vitamina B12 e il latte di mucca
La vitamina B12 è presente nel latte vaccino in basse quantità, e in questo senso il latte non e’ una fonte sufficiente di vitamina B12. In tutti i mammiferi la vitamina B12 passa nel latte, grazie all’assunzione di vitamina da parte della madre che allatta dopo aver brucato l’erba. Nelle mucche da allevamento, la vitamina B12 proviene ormai dal mangime addizionato con B12 ed altri componenti chimici. La mucca, negli allevamenti, è nutrita con mangime proteico che deve essere addizionato di tutti i nutrienti * necessari alla sopravvivenza della mucca e alla produzione innaturale di enormi quantità di latte.
I medicinali e il latte di mucca
Nel latte passano tutti i * nutrienti, ma anche i tossici e gli inquinanti che circolano nel sangue dell’animale. Una mucca da latte assume da una parte gli inquinanti presenti nel mangime; (utilizzati per la produzione intensiva di cereali e soia, quindi fertilizzanti, erbicidi e pesticidi). Dall’altra le somministrano altre sostanze soprattutto per evitare l’infezione della mammella causata dalla produzione di decine di litri di latte al giorno.
Patologie conseguenti all’assunzione di latte vaccino
Il latte veicola grassi animali, che sappiamo essere un fattore favorente tutte le patologie cardiovascolari. Inoltre, il consumo di latte è in stretta relazione con un rischio aumentato di tumore della prostata e dell’ovaio. I bambini,non hanno bisogno di latte vaccino. Sono gli stessi Pediatri a dichiarare:”si raccomanda di non somministrare latte prima dell’anno di età”. I bambini dovrebbero crescere con il latte materno, finchè per la madre sia possibile produrlo, e il più a lungo possibile.
Riferimenti:
Si può consultare il sito della Harvard School of Public Health di Boston. Centro di ricerca internazionalmente riconosciuto, i ricercatori hanno condotto i 3 più importanti studi di epidemiologia nutrizionale al mondo. La loro posizione, che deriva dai risultati di questi studi, è decisamente contraria al consumo di latte:
http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/calcium-and-milk/